Il ritorno dei bei tempi

Replica di Dugin ad un articolo dell’Washington Post - Traduzione di Donato Mancuso

Il 16 aprile 2019, il Washington Post ha pubblicato un articolo intitolato «Perché i nazionalisti di estrema destra come Steve Bannon hanno abbracciato un ideologo russo. E come le sue fantasie medievali distorcono la storia per la sua causa» [1], scritto da Brandon W. Hawk e dedicato interamente a me e all’influenza che le mie idee esercitano nei circoli americani dei conservatori e della destra alternativa, incluso il loro principale ideologo anticonformista, Steve Bannon, e attraverso lui, Trump stesso.

A causa della totale distorsione delle mie reali opinioni, del bassissimo livello delle polemiche e dell’enorme quantità di bugie e invettive presenti (come al solito), avevo inizialmente deciso di lasciar correre questo attacco rimanendo in silenzio, come faccio di solito con tanti altri attacchi del genere. Si tratta di pura propaganda totalitaria liberale che combatte contro chimere senza alcun legame con la realtà che essa stessa crea artificialmente.

 

Il liberalismo moderno è un’ideologia puramente totalitaria che opera con lo stile e i metodi sovietici o di Goebbels: chiunque osi sfidare la narrativa globalista liberale è «fascista» o «comunista». Io sfido effettivamente la narrativa glibalista liberale e agli occhi dei propagandisti non corrispondo all’immagine del comunista (forse del «neo-stalinista», come spesso vengo chiamato). Di conseguenza, sono etichettato come «fascista», e tutto il resto viene da sé: «razzista», «antisemita», «imperialista», «hitleriano» e così via.

Si può costruire questo discorso in modo meccanico:

  • Il signor X è contro il globalismo liberale. Non sappiamo nulla di lui o delle sue idee.
  • Ma il fatto stesso che il signor X sia anti-liberale e anti-globalista significa che egli dovrà necessariamente essere o comunista o fascista.
  • Se il signor X menziona ripetutamente nei suoi testi parole come «giustizia sociale» e «capitalismo» o i nomi di «Che Guevara» e «Marx», egli sarà sicuramente un comunista, quindi dobbiamo attaccarlo usando Orwell, Solženicyn, i crimini dei Gugal e Pol Pot. Egli è un dannato comunista.
  • Se il signor X invece fa uso dei termini «tradizione», «famiglia», «popolo», «Schmitt» o «Heidegger», allora è sicuramente un nazista ed è personalmente responsabile dell’olocausto e delle stragi di massa.
  • Bastano poche parole, e il signor X è finito: epurato, condannato e giustiziato. Nessun processo, nessun avvocato, nessuna legittima difesa, nessuna adeguata istruttoria, nessuna indagine. È già tutto chiaro. Il signor X è spacciato. Benvenuti nella distopia totalitaria liberale. Orwell à rebours, capovolto.

L’articolo di Brandon W. Hawk è costruito esattamente con lo stesso stile. Non mostra alcuna conoscenza dei miei scritti, né alcun interesse in essi. Si limita ad affermare che il signor Dugin è contro il globalismo liberale (sì, questo è vero) e che su un sito a caso (ne ho molti di questi siti, e una gran parte di essi è stata creata e viene aggiornata da persone a me totalmente sconosciute – potrebbero essere amici, troll o in egual misura haters) vi sono immagini che rappresentano il Medioevo europeo, compresa la Cattedrale di Notre Dame prima dell’incendio.

Viene inoltre menzionata la parola «tradizione» (a volte con una «T» maiuscola) e vengono spesso citati Carl Schmitt e Heidegger. Non vi sono più dubbi: egli è un nazista. Supporta Putin? Bene, egli allora è «il nazista di Putin». Pericoloso? Di sicuro, esattamente come Milo Yiannopoulos, o forse molto di più (armi nucleari comprese). Brandon W. Hawk ha quasi terminato il suo articolo. Cos’altro? Ah! Bannon è tornato e Trump sta iniziando la sua seconda campagna elettorale. Ci dev’essere l’influenza del nazista di Putin su Bannon e Trump. Quindi costoro sono nazisti e nelle mani di Putin – beh, il rapporto di Mueller dev’essere in qualche modo sbagliato. È necessaria una nuova indagine. Ora tutto quadra perfettamente.

Il Washington Post pubblica con entusiasmo l’articolo. Il felice piccolo Goebbels liberale Brandon W. Hawk ha fatto bene il suo lavoro. Il complotto per la restaurazione del malefico Impero Medievale da parte del nazista di Putin in combutta con Bannon e Trump diventa un fatto assodato. Il testo – scritto da un idiota, pubblicato su una testata di, da, e per idioti – è pronto. Niente di personale, è solo l’imperversante guerra ideologica. Il liberalismo e il globalismo si stanno difendendo e attaccano i «nemici della società aperta», come prevede l’ortodossia del programma popperiano-sorosiano. Mentite, mentite, mentite forti e fieri e loro obbediranno ai vostri ordini autoritari.

Ecco di seguito alcune di queste menzogne e le mie relative repliche:

«Un analista politico russo e fascista moderno, Dugin.»

- Io sono piuttosto un antifascista, e spiego il perché nelle centinaia di pagine che compongono la mia Quarta Teoria Politica [2], un libro che, essendo antiliberale, anticomunista e antifascista, è stato bandito da Amazon [3], indovinate perché? (Vi do un suggerimento: Jeffrey Preston Bezos, proprietario dell’Washington Post, è allo stesso tempo amministratore delegato e presidente di Amazon; a quanto pare un servizio postale può essere un’arma ideologica, non meno della stampa).

«La sua ideologia eurasista si fonda su un nazionalismo religioso fondamentalista.»

- Sono un anti-nazionalista convinto perché la nazione è una creazione moderna, capitalista e artificiale (concordo con Gellner e Benedict Anderson circa la nozione di «comunità immaginate»), e mi oppongo alla Modernità, alla borghesia e al capitalismo (essendo al contempo non-marxista e anticomunista giacché marxismo e comunismo sono parimenti frutto dell’era moderna, che io contrasto).

«Il suo sito web è tappezzato di immagini e iconografie medievali: abbondano le icone di santi, le immagini di mosaici bizantini, manoscritti e architettura ecclesiastica».

- Forse è così, ma non riesco a ricordare su quale dei, come ho spiegato, molti siti. Ma è questo un crimine? È questo un motivo valido per chiamarmi fascista?

«La sua visione dell’Impero romano e dell’Europa medievale esalta i trionfi del nazionalismo monolitico bianco e cristiano».

- Sono antirazzista. Questa è una mia profonda e ferma convinzione. Penso che la razza sia una creazione artificiale della Modernità. L’eurasismo che realmente sostengo riconosce l’identità mista del popolo russo e il ruolo positivo dei tatari e di altri gruppi etnici turanici nella società russa. Non vi sono espressioni che rimandano a «trionfi del nazionalismo monolitico bianco e cristiano» nelle mie opere. Questo potrebbe essere il caso dei movimenti nazionalisti americani o europei, ma non ha nulla a che fare con le mie idee. Ribadisco ancora una volta di essere fermamente contrario a tutti i tipi di nazionalismi, e il «nazionalismo cristiano» mi sembra del tutto privo di senso.

«Dugin, Bannon e altri fondamentalisti di destra usano il termine razzista “giudaico-cristiano”».

- Non uso mai il termine «giudaico-cristiano». Steve Bannon lo fa. Lo fanno anche 50 milioni di americani evangelici. Ma in teoria, come può un termine religioso che include il cristianesimo (senza alcun riferimento all’etnia) e l’ebraismo essere «razzista»? Allora un sesto della popolazione americana secondo questa «logica» sarebbe «antisemita»… Strano.

«Inoltre, ci sono collegamenti tra Dugin e David Duke, Milo Yiannopoulos, Stephen Miller e persino il presidente Trump.»

- Una volta David Duke mi si è avvicinato in un museo russo, scattando subito un selfie prima che io lo riconoscessi (non lo conoscevo prima di allora), e scomparendo un attimo dopo. Non abbiamo scambiato una sola parola. Spesso vengo avvicinato in questo modo per le strade di diverse città del mondo. Presumo esistano migliaia di selfie di questo tipo. Ho conosciuto Milo Yiannopoulos tramite Facebook e lo show televisivo di Alex Jones. Lui è divertente. Mi piace il suo modo di trollare i liberali, che sembrano dei perfetti sciocchi in sua presenza. Ma può il solo fatto di prestare attenzione ad alcune interviste di Milo Yiannopoulos su Internet essere considerato un «collegamento»? Nel modo di essere totalitario, sì, certamente. Il Grande Fratello ti sta osservando. Va bene allora.
Un’ultima domanda: chi è Stephen Miller? Sembra che mi sia sfuggito qualcosa di importante. «Collegamenti» sembra essere solo la parola forte dell’uomo forte Brandon W. Hawk, un coraggioso combattente di fascisti, Capitan America contro Dottor Male.

«E persino il presidente Trump».

Sì, certo. Chiedete al signor Mueller e al suo rapporto.

Queste citazioni aiutano a comprendere la qualità della conoscenza e il livello di obiettività dell’autore dell’Washington Post. Niente di speciale.

Ho deciso di rispondere a questo attacco liberal-globalista tendenzioso, propagandistico e idiota (presumo scritto non tanto contro di me quanto contro Bannon e Trump) non per difendermi da false accuse. So quanto siano futili nel sistema totalitario globale le proteste contro la menzogna liberale che costituisce il discorso del potere. La ragione è molto diversa.

Il motivo è che fondamentalmente sono d’accordo con Brandon W. Hawk. Io amo il Medioevo e odio la Modernità. Per me, l’Illuminismo è totalmente sbagliato, e la scienza moderna nonché la più ampia visione moderna, «scientifica» del mondo, si fonda su una menzogna. Io credo in Dio, negli Angeli e nello Spirito Santo, non in Descartes, F. Bacon, o Einstein. Penso che Platone e Aristotele avessero assolutamente ragione e i loro detrattori atomisti assolutamente torto. Sono convinto che i Padri della Chiesa siano portatori della verità assoluta e che la filosofia moderna sia l’irradiazione della mente dell’Angelo caduto, cioè di Satana. Sono certo che l’Apocalisse sia vicina, e considero il liberalismo e la globalizzazione come chiari segni dell’Anticristo e della Fine dei Tempi. Sono un tradizionalista e seguace degli slavofili russi, di Dostoevskij, di Soloviev e di vari monarchici e filosofi religiosi russi. Apprezzo molto le idee di René Guénon e di Julius Evola. Sono assolutamente a favore dall’antichità e del Medioevo e assolutamente contrario alla Modernità in tutte le sue forme. Adotto quindi una visione del mondo antimoderna e antioccidentale (nella misura in cui Modernità e Occidente significano la stessa cosa) e vedo la Modernità come la catastrofe e il declino dell’Occidente. Filosoficamente, concordo con Heidegger sul fatto che la Modernità si basi sull’oblio dell’Essere, e personalmente esorto le persone a risvegliarsi nella nuova scoperta dell’Essere. Considero l’intelligenza artificiale come la personificazione finale del das Man (o Gestell), come l’Anticristo o una delle sue teste.

Sono favorevole alla restaurazione del Sacro Impero: romano per l’Europa e bizantino per la Russia. Allo stesso tempo, apprezzo l’idea di collettivi rurali autonomi e autogestiti: l’Impero dovrebbe quindi essere in qualche modo policentrico e federale, non centralizzato e nazionalista. Rifiuto la razza e abbraccio la religione come identità più profonda da difendere. Essendo cristiano ortodosso, nutro grande simpatia nei confronti delle altre religioni tradizionali: l’Islam, l’Induismo, il Buddismo, alcune branche tradizionali antimoderne del Giudaismo (come Naturei Karta). Sono anche un ammiratore della sacra civiltà cinese. Spero che tutto questo ritorni. Sono effettivamente un fautore del ritorno dei Bei Tempi, o del Medioevo. Il Medioevo è il riflesso dell’eternità, non del passato, quindi esso è sempre possibile. Non è una questione di tempo, è una questione di scelta.

In Russia vi sono alcune persone – afferenti a diversi segmenti della società – che la pensano come me e ve ne sono altre, in numero molto maggiore, che avversano le mie idee. Lo stesso vale per gli altri paesi. Vi sono tradizionalisti in Europa, negli Stati Uniti, nel mondo islamico (soprattutto in Iran e Turchia), in Cina, India, America Latina e Africa, che condividono questo approccio. È ovvio che la maggioranza assoluta non lo condivida. Il fatto che sia così non è strano. In questi tempi, la maggioranza si suppone sia sotto l’ipnosi dell’Anticristo (globalismo, liberalismo, ontologia orientata agli oggetti, intelligenza artificiale e così via). Sono felice che vi siano persone, movimenti e talvolta leader politici di spicco che condividono la visione tradizionalista, sia pure in modo parziale, pragmatico o – molto più di rado – nel suo complesso. So che esistono persone del genere negli Stati Uniti, soprattutto tra i sostenitori di Trump. Sono felice di questo. E così dovrebbe essere: la Battaglia Finale non può limitarsi entro i confini nazionali. È un evento dell’umanità intera, che concerne tutta la storia umana. Il se-Stesso del Dasein combatte contro das Man (inteso come l’inautentica forma di esistenza del Dasein) per risolvere il problema dell’«Essere o non essere?» Questa è la linea di demarcazione. Non è una questione di vecchie ideologie (liberalismo, comunismo o fascismo), né una guerra tra nazioni, religioni, «razze» o civiltà. È l’Eternità contro il Tempo. È l’Assoluto contro il Relativo che finge di essere a sua volta assoluto. È Platone-Heidegger-Guénon contro Epicuro-Descartes-Popper. È il Sacro contro il Profano.

Questo è il Medioevo per cui parteggio: l’eterno Medioevo nell’eterna lotta contro la Modernità. Questa è la Quarta Teoria Politica, non il comunismo, né il fascismo.

Respingo fortemente quelle cose che non riconosco e che nego in modo formale e informale (razzismo, nazionalismo, imperialismo, colonialismo, xenofobia e così via). Allo stesso tempo, posso essere riconosciuto come difensore e fautore del tradizionalismo, della rivoluzione conservatrice e del ritorno del Medioevo (il «Nuovo Medioevo» era una tesi del filosofo religioso russo Nikolai Berdiaev). Date queste spiegazioni e chiarimenti, posso accettare la tesi di Brandon W. Hawk sul Washington Post.

Ora, Bannon, Trump o Putin condividono lo stesso approccio alla struttura della storia umana? Il loro conservatorismo è dello stesso tipo? Sono essi dei tradizionalisti? Lo si chieda a loro stessi. Forse sì, forse no. Ma quello che è certo è che l’idea del ritorno dei Bei Tempi si fa ora alquanto seria, poiché è diventata il principale punto di discussione su una delle più importanti testate globaliste al mondo. Al netto delle sciocche accuse, l’articolo di Brandon W. Hawk è perfetto nel catturare l’essenza dello scontro in corso nel mondo tra due campi avversi: il loro e il nostro. Il vero conflitto sta avendo luogo all’interno delle nostre società, non tra di esse. Forse alcuni eminenti americani la pensano allo stesso modo e desiderano ugualmente il Grande Ritorno. Sono sicuro che vi sono persone del genere anche al Cremlino, a Pechino, ad Ankara, a Teheran, nelle capitali d’Europa e in America Latina. Alcuni di loro li conosco, molti altri no. Ma ad ogni modo, ci troviamo dalla stessa parte della barricata nella Battaglia Finale escatologica. Vi sono persone del genere negli Stati Uniti? Dovrebbe esservi. Ovunque vi sia l’umano, il Dasein è presente. Il Dasein decide – forse per l’ultima volta nella storia (nella storia ontologica, Seynsgeschichte), se la scelta sarà sbagliata.

Così, quando Brandon W. Hawk dice: «In sintesi, Dugin crede che l’alternativa alla nozione di liberalismo sia ‘tornare al Medioevo’», egli ha perfettamente ragione. Sì, credo esattamente questo.

Brandon W. Hawk continua: «Tali idealizzazioni del Medioevo utilizzano l’idea del passato, piuttosto che la sua realtà, per perseguire i propri progetti politici moderni». Ma qui Brandon W. Hawk finge che io stia trattando solo di «idealizzazioni del Medioevo» mentre egli al contrario conosca la «realtà». Lo stesso fa nella frase successiva: «Eppure le sue idee hanno poco a che fare con il vero Medioevo».

Il signor Brandon W. Hawk pretende di sapere esattamente cosa fosse il «vero medioevo» e nega la qualità delle mie idee. Sulla base di quali argomentazioni? Il Washington Post presenta con orgoglio… ancora una volta un’argomentazione totalitaria.

Lo stesso dicasi per «Dugin idealizza una versione fittizia del Medioevo»… Dugin si occupa di «finzione», mentre il Washington Post conosce la «realtà». Sicuro…

E infine, quanto all’osservazione che «crede a miti costruiti a partire da una storia marcia». La «storia marcia» è una qualsiasi versione della storia che non coincide con il discorso liberale globalista, ovviamente.

Ma questi dettagli non hanno alcuna importanza. Per essere pubblicati sull’Washington Post, bisogna obbligatoriamente denunciare i «nazisti», gli «agenti di Putin» e i «cattivi» che si occupano di «miti sbagliati» e «nozioni distorte». Non si può riconoscere alcuna caratteristica positiva al campo dei «cattivi»: costoro sono orribili e rivoltanti sotto ogni punto di vista. N’est-ce pas, docteur Goebbels? Questa è la formula richiesta.

L’essenza è altrove, nell’idea principale dell’articolo. Questa idea è esatta. La Modernità sta giungendo alla sua fine. È tempo di una revisione su scala globale della Modernità nel suo insieme. Il conservatorismo moderato non è più valido. Ha esaurito la sua ragion d’essere. O cadiamo nell’abisso, o ci ricordiamo di come si vola con le ali dell’anima. Ogni compromesso tra l’accelerazionismo liberale e il conservatorismo blando e moderato è finito. Rimangono solo soluzioni radicali. Se perpetuiamo la logica della Modernità e in parte della Postmodernità, saremo distrutti e sostituiti da una specie post-umana. Piuttosto che decidere di frenare o rallentare, abbiamo bisogno di rimettere in discussione l’intera direzione verso cui stiamo procedendo. Il problema non è la velocità. Il problema è la direzione.

Il progetto del Nuovo Medioevo afferma vigorosamente che l’errore è stato commesso all’alba della Modernità. Non possiamo dunque salvare la situazione senza una revisione radicale della decisione dell’Europa occidentale di entrare nell’era moderna e nell’Illuminismo. Si è trattato di un errore e ha rappresentato la rottura con la Sacra Tradizione. Questa è l’origine della crisi del mondo moderno e l’inizio del regno della quantità (Guénon).

La Modernità è finita e in seno al suo orizzonte interno non vi è nulla che la trascenda. Siamo dunque invitati a superare questo orizzonte. Ciò significa il Nuovo inizio. Il Grande ritorno. Non si tratta più solo di un problema filosofico. Questo è il problema principale della politica globale. Quindi grazie, Brandon W. Hawk. Hai menzionato il punto essenziale. Procediamo verso il Nuovo Medioevo.

Traduzione di Donato Mancuso

[1] Brandon W. Hawk, Why far-right nationalists like Steve Bannon have embraced a Russian ideologue. And how his medieval fantasies distort history for his cause, The Washington Post, 16 aprile 2019. https://www.washingtonpost.com/outlook/2019/04/16/why-far-right-national...
[2] Aleksandr Dugin, La Quarta Teoria Politica, NovaEuropa, 2017.
[3] Luigi Mascheroni, L’ideologo di Putin è stato cancellato dal sito Amazon.it, Il Giornale, 14 febbraio 2019. http://www.ilgiornale.it/news/spettacoli/lideologo-putin-stato-cancellat...