DALL'UCRAINA AL MEDIO ORIENTE: IL MONDO È SULL'ORLO DELLA TERZA GUERRA MONDIALE

La Russia - come polo del mondo multipolare - è in guerra con l'Occidente in Ucraina. Molti Paesi islamici, sotto l'influenza della propaganda occidentale, non hanno compreso chiaramente le cause, gli obiettivi e la natura stessa di questa guerra, credendo che si trattasse di un conflitto regionale (e ce ne sono molti nello stesso mondo islamico); ma ora che il globalismo nel conflitto israelo-palestinese ha colpito direttamente tutti i musulmani del mondo, l'operazione militare speciale della Russia acquisterà ai loro occhi un significato completamente diverso. Dopo tutto, questa è una lotta tra il mondo multipolare e quello unipolare, il che significa che è condotta non solo nell'interesse della Russia come polo, ma anche indirettamente (o addirittura direttamente) nell'interesse di tutti i poli geopolitici emergenti. Questo è meglio compreso dalla Cina e, tra i Paesi islamici, dall'Iran. Recentemente, tuttavia, anche altre società islamiche - Arabia Saudita, Egitto, Turchia, Pakistan, Indonesia - hanno visto crescere rapidamente una coscienza geopolitica su larga scala. Da qui i tentativi di riavvicinamento tra Arabia Saudita e Iran e la politica sovranista della Turchia. E più il mondo islamico si realizza come un polo, una civiltà unificata, più il comportamento della Russia diventa comprensibile. Putin è già un leader popolare a livello globale, soprattutto nei Paesi non occidentali. Ora, agli occhi del mondo, la sua strategia ha un significato e una giustificazione molto chiari: la Russia sta già combattendo con tutte le sue forze contro l'unipolarismo, cioè contro il globalismo e l'Occidente.

Ora l'Occidente, insieme al suo mandatario israeliano, sta attaccando il mondo islamico, sottoponendo gli arabi palestinesi a un genocidio.

Arriva quindi il momento dell'Islam. E in questa potenziale guerra tra i musulmani e l'egemonia occidentale, che potrebbe scoppiare da un momento all'altro (conoscendo gli israeliani, non c'è dubbio che non intendono fermarsi finché non avranno distrutto completamente i palestinesi; già ora la guerra è su scala biblica), il mondo islamico ha degli alleati oggettivi. In questa situazione - prima di tutto la Russia e la Cina, che a sua volta sta per risolvere il problema di Taiwan. Ma, a quanto pare, si apriranno gradualmente altri fronti.

Questo potrebbe portare a una terza guerra mondiale? Molto probabilmente sì, e in un certo senso è già in corso. Perché una guerra diventi una guerra mondiale, è necessaria innanzitutto una massa critica di contraddizioni accumulate, che non possono essere risolte in nessun altro modo, non militare. Questa condizione è stata soddisfatta. L'Occidente non intende rinunciare volontariamente alla sua egemonia e i nuovi poli - civiltà indipendenti in ascesa, grandi spazi - non accettano di tollerare questa egemonia. Tanto più che gli Stati Uniti e l'Occidente collettivo dimostrano la loro totale incapacità di essere i leader dell'umanità, non eliminando, ma solo alimentando con la loro politica nuovi e inediti conflitti e guerre. Se la guerra non può essere evitata, resta da vincere.

Che ruolo ha la posizione di Donald Trump in questo crescente confronto tra Occidente e Islam? Biden è un globalista convinto, un russofobo accanito e un sostenitore estremo dell'unipolarismo. Questo spiega il suo convinto sostegno al regime neonazista di Kiev e la sua totale giustificazione di Israele, compreso un vero e proprio genocidio. La posizione di Trump è più complessa. È un nazionalista classico, per lui la cosa più importante sono gli interessi dell'America come Stato, non effimeri piani di dominio mondiale. Trump è indifferente alla Russia, è più preoccupato del commercio e della competizione economica con la Cina. Ma allo stesso tempo è sotto la piena influenza della lobby sionista in America. Pertanto, nell'imminente guerra tra Occidente e Islam, non dobbiamo aspettarci un indebolimento da parte sua e dei repubblicani in generale. In questo contesto, mentre il ritorno di Trump alla Casa Bianca potrebbe indebolire il sostegno all'Ucraina (che è molto importante per la Russia), egli perseguirà una politica piuttosto dura nei confronti dei musulmani e soprattutto dei palestinesi, forse anche più dura di quella di Biden. Dobbiamo quindi essere realistici e aspettarci una guerra seria, difficile e prolungata.

È importante rendersi conto che non si tratta di un conflitto religioso. È una guerra dell'Occidente ateo e materialista contro tutte le religioni tradizionali. Il che significa che, molto probabilmente, è arrivato il momento della battaglia finale.

Questo conflitto imminente degenererà in una guerra nucleare? Non si può escludere, soprattutto l'uso di armi nucleari tattiche. È improbabile che coloro che possiedono armi nucleari strategiche (Russia e Paesi della NATO) le usino: equivarrebbe alla distruzione dell'intera umanità. Ma poiché Israele, il Pakistan e forse anche l'Iran dispongono di armi nucleari tattiche, non possiamo escluderne l'uso locale.

Quale sarà l'ordine mondiale durante questo imminente confronto? Non c'è una risposta pronta. L'unica cosa che si può escludere con certezza è l'instaurazione di un ordine mondiale unipolare forte e stabile, al quale i globalisti si aggrappano così disperatamente. Il mondo non sarà più unipolare in nessun caso. Il mondo sarà multipolare o non esisterà affatto. Quanto più l'Occidente insisterà nel preservare la propria egemonia, tanto più aspra sarà la battaglia.

Il multipolarismo, però, non si formerà da solo. Il mondo islamico sta vivendo una significativa riorganizzazione; se i musulmani saranno in grado di unirsi di fronte a un feroce nemico comune, emergerà un vero e proprio polo islamico; se falliranno, ritarderanno l'inizio del multipolarismo.

Sembra che ciascuno dei poli debba dimostrare il proprio diritto di essere attraverso il conflitto. La Russia diventerà un polo a pieno titolo e sovrano vincendo in Ucraina. La Cina - risolvendo il problema di Taiwan.

Il mondo islamico - avendo insistito per una decisione equa della questione palestinese.

Poi sarà la volta dell'India, dell'America Latina e dell'Africa, sempre più ferocemente confrontate con le forze neocoloniali dell'Occidente. Tutti i poli del mondo multipolare saranno costretti a superare la loro prova.

E allora torneremo in parte all'ordine mondiale precolombiano, in cui, oltre all'Europa occidentale, coesistevano diversi imperi - cinese, indiano, russo, ottomano, persiano - e forti Stati indipendenti in Asia meridionale, Africa e America Latina. Anche l'Oceania aveva sistemi politici e sociali propri, che in seguito sono stati equiparati a "barbarie" e "selvaggina" dai colonizzatori e razzisti europei. Pertanto, il multipolarismo è possibile. È così che era l'umanità prima dell'inizio delle politiche imperialiste globaliste dell'Occidente nell'Età Moderna.

Questo non significa che la pace si stabilirà immediatamente sul pianeta, ma un tale ordine mondiale multipolare sarà in ogni caso molto più giusto ed equilibrato.

Traduzione a cura di Lorenzo Maria Pacini